Mi ricordo che il nonno Fausto, la nonna Ersilia, i miei genitori, parenti e altri contadini della zona quando il grano era maturo (fine giugno - inizio luglio) veniva mietuto (tutto a mano, a quell’epoca!) e raccolto in covoni che venivano portati nell’aia con carri trainati da trattori e poi accatastati.

 

Al raccolto partecipava tutta la famiglia. Il nonno, mio babbo e gli altri uomini mietevano con la falce (che veniva affilata via via con la pietra che i contadini tenevano nella tasca posteriore dei pantaloni o in apposito contenitore legato dietro), mentre mia nonna, mia mamma e alcune donne legavano i covoni e raccoglievano le spighe cadute a terra. Capitava anche che mia nonna legasse il covone con delle spighe di grano intrecciate tra loro… aveva una manualità incredibile! Un tempo la donna contadina era impareggiabile in molte attività e comunque instancabile. Dei suoi dolori, delle sue angosce, dei suoi malanni non ne dava mai plateale annuncio a nessuno. Le sue sofferenze erano sopportate con dignità ammirevole. Ogni spazio del giorno era riempito dalla loro operosità, inarrestabile e continua, dall'alba a notte inoltrata.

 

Il giorno dopo, all’alba, se non pioveva e se il lavoro della mietitura era terminato e i covoni erano stati tutti accatastati, si attendeva con ansia l’arrivo della trebbiatrice, generalmente di colore rosso intenso, trainata da un vecchio grosso trattore (da cui poi prendeva la forza motrice, mediante una lunghissima cinghia cuoio o di gomma, che fasciava una grossa ruota metallica posta sul lato del trattore). Questa veniva posizionata vicino alle cataste dei covoni.

 

Questo era uno dei giorni più belli per noi bambini. Dopo aver visto con curiosità l’arrivo della trebbiatrice inevitabilmente iniziavamo a giocare:  nascondino, rincorrersi e così via!

 

Per i contadini questo era l’inizio della vera festa, una persona in piedi sul carro, passava i covoni, uno alla volta, ad un’altra persona che si trovava sulla trebbiatrice, questa dopo aver tagliato, con la roncola il laccio (di corda o di spighe che teneva unito il covone) lo lanciava all’interno della macchina.

 

C’era molta gente che veniva ad assistere alla “battitura” … gente che cantava, gente che mangiava, gente che beveva: il tutto dava il vero e proprio aspetto di una sagra paesana.

 

Nella campagna, la battitura era un momento importante nel quale si raccoglieva il frutto principale di tutto il lavoro dell'anno. La battitura del grano richiedeva molte braccia ed i contadini si prestavano l'opera andando reciprocamente ad aiutarsi. Il lavoro della battitura poteva durare anche più giorni ed impiegare molte persone alle quali doveva essere dato da bere e da mangiare nell'aia... all'aria aperta.

 

I piatti principali che venivano preparati erano pasta asciutta fatta a mano con il sugo d'oca, arrosto  e insalata dell'orto.

 

Sulle tavole della battitura non poteva mancare l'arrosto di pollo e d'oca, che tutti i contadini allevavano proprio per la battitura. Mentre gli uomini erano impegnati nell'aia per la battitura, le massaie si dedicavano a preparare il  pranzo nell'aia, a cucinare: credetemi era un grosso lavoro. Tutte le pietanze provenivano dai prodotti del podere.

 

Si attendeva quel periodo come chissà quale evento, dopo c’è stato il cambiamento e la modernizzazione della mietitura. Così, è finita un’epoca!

 

Mi ripeterò ma non smetterò mai di dirlo ... con il passare degli anni ho maturato la certezza che la meravigliosa storia della gente di campagna stia scomparendo giorno dopo giorno. L’attività nei campi, che ha segnato la storia dei paesi italiani in genere, è stata messa da parte dall’avvento dell’industria e dall’inarrestabile abbandono delle campagne verso guadagni presumibilmente più redditizi.

 

Non è difficile accorgersi che i contadini rimasti in campagna, per lo più anziani, sono molto pochi e attualmente i lavori nei campi vengono svolti da controterzisti che eseguono in pochi giorni tutti quei lavori che un tempo richiedevano un intero anno.

 

Bandiere e stemmi della Toscana dall’avvento dei Medici in poi