Via di San Vito e Via di Bellosguardo
La collina di Bellosguardo, situata subito fuori delle mura, è un punto poco conosciuto da dove si può ammirare il panorama di Firenze.
Via di San Vito e Via di Bellosguardo si aprono su Firenze. Itinerari d’altri tempi. Ai bivi antiche “edicole” annunciano scorci paesaggistici e architettonici di rara bellezza regalando quiete e serenità.
Nicchie con sculture, affreschi, ceramiche smaltate agli incroci o sui muri di confine. Un tempo si chiamavano «marginette», perché poste ai margini delle strade. Redenzione del viandante e unica offerta di luce nelle notti oscure.
La campagna a due passi dalla città
Firenze è circondata da colline dalle quali si gode una splendida veduta di tutta la città: la collina di Bellosguardo è una di queste. Probabilmente è proprio basandosi sulla veduta che si ha da qua che nel 1471 il pittore e cartografo Francesco di Lorenzo Rosselli dipinse la cosiddetta Pianta della catena, la prima raffigurazione di Firenze eseguita con rigore prospettico e cartografico.
Per raggiungere la collina basta attraversare i viali di circonvallazione e camminare per una decina di minuti ... e già siamo immersi nella campagna toscana. Passeggiando per Via di Bellosguardo - e poi, da Piazza di Bellosguardo, per Via di San Vito o Via Piana o Via di San Carlo - troviamo stradine fra oliveti e cipressi, con antiche case pittoresche e alcuni tabernacoli di varie epoche.
Da Piazza di Bellosguardo possiamo percorrere tutta Via Piana e voltare a sinistra in Via di Santa Maria a Marignolle e proseguire nella sua continuazione (Via delle Campora): ci troveremo in Via Senese, da dove potremo arrivare a Porta Romana.
Sulla collina si trovano anche alcuni edifici di interesse storico e artistico, come:
Villa dell'Ombrellino, costruita nel XVI sec. dalla famiglia Segni sulla cima della collina di Bellosguardo. Oltre che per la vista su Firenze è famosa per i personaggi illustri che vi hanno soggiornato: Galileo Galilei vi abitò dal 1616 al 1631, e proprio qua formulò la sua rivoluzionaria teoria astronomica; Ugo Foscolo fra il 1812 e il 1813 vi compose il carme Le grazie.
La Chiesa dei Santi Vito e Modesto a Bellosguardo risale al XV secolo ed è stata rimaneggiata nel 1662 e nel XIX secolo. È caratterizzata dal loggiato e al suo interno si trova un dipinto di Filippo Tarchiani (XVII secolo), l'Angelo Custode.