Realtà conservate tra boschi e colline

Sogna - La Banda Rossa
Sogna - La Banda Rossa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sogna - Bucine (AR)

 

Non si conosce la data della costruzione del castello di Sogna, si sa, però, che nel sec. XI la chiesa e la parrocchia di S. Tommaso a Sogna dipendevano dalla Badia di Ruoti. Questo fa ritenere che già a quell’epoca esistesse un nucleo abitato sulla cima del colle. Nel 1200 il castello di Sogna apparteneva alla famiglia Ubertini. Ciò è confermato dal Repetti il quale scrive che nel 1286 “il nobile Ubertino di Sogna, figlio del fu Gualtieri, fece suo procuratore Rinaldo di mess. Orlando Malavolti per ratificare i capitoli di una tregua fatta col comune di Siena”.

 

Durante il medioevo le continue lotte tra i feudatari locali e le guerre combattute fra Siena, Arezzo e Firenze devastarono la Valdambra.

 

Anche Sogna subì le conseguenze di una tale situazione e nel 1307 fu preso dai senesi venuti in aiuto dei fiorentini. Nonostante la sottomissione degli Ubertini a Firenze (1404), le cose, almeno nei primi tempi, non migliorarono, poiché intorno al 1430, durante la guerra combattuta da Siena e Milano, alleate contro Firenze, il castello di Sogna fu preso e distrutto.In seguito la dominazione fiorentina portò una certa tranquillità nella valle e gli abitanti poterono riorganizzare la loro vita quotidiana, senza il timore di invasioni e saccheggi.Le fortificazioni di Sogna non furono riparate, e così, con il passare dei secoli, di esse è rimasta solo qualche traccia.

 

Che la zona fosse stata devastata è indicato anche dalle decime papali pagate dalla Chiesa di Sogna, che nel 1278 sono di lire 2 e soldi 17, mentre nel 1302 sono solo di soldi 18. Anche in seguito il beneficio della curia era considerato così misero da non obbligare il parroco alla manutenzione della lampada accesa dinanzi al Sacramento.

 

Completamente abbandonato nell’ultimo dopoguerra, il paese è diventato oggi, dopo un attento recupero delle sua struttura originaria, un centro turistico-residenziale.

Bandiere e stemmi della Toscana dall’avvento dei Medici in poi