Quando ero bambino ricordo i sapori della sfoglia fatta in casa da nonna Ersilia e i tegami sulla cucina a legna con  il coniglio tagliato a pezzi insieme ad aglio e rosmarino con il quale faceva il sugo per condire le tagliatelle fatte su una vecchia spianatoia. Tutti gli ingredienti erano naturalmente  freschissimi, perchè venivano presi direttamente nell'aia, nel campo.


Faceva spurgare l'acqua che via via ogni tanto scolava. Poi quando la carne cominciava ad essere ben asciutta, metteva l'olio, la cipolla, poco prezzemolo ed altro rosmarino.


Mi ricordo ancora il profumo di rosmarino che si liberava nell'aria.


Quando i pezzetti di coniglio cominciavano a rosolare e prendere colore, la nonna aggiungeva un bicchiere di vino e  poi quando la carne aveva assunto un colore dorato ci aggiungeva la conserva di pomodoro (quella fatta in casa) e lasciava cuocere ancora lentamente.


Sul fondo del tegame si formava un bel sugo dal sapore intenso e nello stesso tempo delicato con il quale si sarebbero condite poi le tagliatelle.


I pezzi di coniglio venivano serviti come secondo: questi tirati fuori dal sugo si presentavano così asciutti e rosolati che potevano sembrare arrosto.

Bandiere e stemmi della Toscana dall’avvento dei Medici in poi