Raccolta delle olive

LA BRUCATURA (RACCOLTA A MANO)  DELLE OLIVE

 

 

Nei tempi passati era tradizione iniziare la raccolta delle olive (brucatura), l'ultima settimana di novembre, magari anticipando piuttosto che ritardando tale data, per non andare incontro al gelo che avrebbe danneggiato la qualità ed anche la quantità. Inoltre i contadini sapevano bene che le olive colte non troppo mature, in genere, rendono meno olio ma di qualità migliore.

 

Prima venivano raccattate le olive cadute sul terreno: un lavoro scomodo e paziente, fatto principalmente dalle donne. Poi i contadini salivano sulla pianta stando in equilibrio sui pioli di una scala di legno e incominciavano a cogliere le olive: prendendo con la mano sinistra un rametto, con la destra strisciavano in modo da far cadere i frutti nel cesto legato alla cintola dei pantaloni o con una corda girata intorno alla vita.


Il cesto veniva costruito dai contadini stessi intrecciando vimini o sbrocchi di olivo attorno ad un telaio costruito intorno a un pezzo di legno robusto, per lo più olivo.


Nel dopoguerra si è diffuso l'impiego del telo steso intorno alla pianta ed anche oggi è molto usato, mentre il cesto è ormai utilizzato per la raccolta delle olive cadute in terra e per la brucatura delle olive su piante con pochi frutti o su piante situate in posizioni tali da non poter distendere il telo.


Utilizzando il telo, la brucatura è quasi scomparsa e  sostituita dalla pettinatura che consiste nell'uso di un pettine, in ferro o in plastica, il quale passando lungo il ramo trascina le olive provocandone la caduta.


Le olive raccolte vengono poi distese o sul pavimento di una stanza arieggiata e sana oppure su cestelli di stuoie o cannicci o in casse di legno in modo da conservarle evitando fermentazioni. Dopo qualche giorno vengono portate al frantoio.

Noi dell'azienda agricola "LA TANA" poniamo attenzione ad un momento come la raccolta delle olive ... un frutto principale per tutto il lavoro dell'anno.

 

Il lavoro nei campi, con i vari raccolti di stagione, richiede molte braccia e, come nella tradizione contadina d'una volta, gli Amici che frequentano la nostra azienda si prestano all'opera trascorrendo giornate spensierate all'aria aperta.

 

Il lavoro della raccolta può durare anche più giorni ed impiegare, a seconda degli ulivi piantati, molte persone alle quali deve essere donato da bere e da mangiare. Nell'occasione si cerca di ricreare il fascino della festa contadina  sottolineando ai partecipanti l'importanza del momento e la ricchezza ... del frutto raccolto.

 

Lo scambio di mano d'opera tra contadini dei poderi vicini in tempi di raccolto del grano, delle olive o della vendemmia, all'orgoglio di avere un'aia a disposizione, all'ospitalità ed al cibo, rappresenta uno dei più importanti aspetti sociali di sempre: rapporto costruttivo con gli altri a mezzo del sacrificio quotidiano, apertura di vita  e socializzazione... nelle fatiche del contadino.


 

Dove c'è ...

Dove c'è fede, c'è speranza..

Dove c'è speranza, c'è fede;

Dove c'è amore, c'è pace..

Dove c'è pace, c'è amore;

Dove c'è fratellanza, c'è condivisione...

Dove c'è condivisione, c'è fratellanza;

E dove c'è fede, speranza, amore,

pace, fratellanza e condivisione,

c'è prosperità e giustizia per tutti.

 

Da poesia propria di: Jean-Paul Malfatti

Bandiere e stemmi della Toscana dall’avvento dei Medici in poi